Ci siamo incontrati, abbracciati, rivisti differenti, confusi dalle mille sfaccettature. Oggi mi confronto con la tua assenza e mi dispiaccio tanto. Ciao Massimiliano (Frumenti) – La mia casa non ha confini. Il leader non compra, conquista. Una valanga fatua di distrazione, plagia le menti in discussione. Una politica che demolisce per ricostruire, senza fare i conti con l’avvenire. Un mondo ammalato di fame e carestia che sogna le stelle in periferia.
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Colori al Vento
Mettiamo il passato nella misericordia di Dio, il futuro nella sua provvidenza e facciamo del presente un atto d’immenso amore. (Sant’Agostino) – Maglie, colori scelti dall’armadio. Che privilegio avere una casa, una porta sempre aperta. Non desidero dare seguito al rifiuto, sono belle le storie che le riguardano, tante buone azioni per la strada di tutti i giorni. Legni di mare e legni di servizio, scala dopo scala prendono forma, condividono la scena. Una croce verso il mare, una benedizione, raccomandazione di colui che sente per vedere. Quante anime premature salgono in cielo? Le traversate della speranza verso un vortice che inghiotte il sogno. Riflessioni di una notte in preghiera. (Cortile delle Nevi)
Sarebbe bello intonare la pioggia di preghiera
Ciò che è oggi dimostrato fu un tempo solo immaginato. (William Blake) – Le imprecisioni dettate dal caso lasciano scorgere all’osservatore delle precise linee, dei vocaboli che prendono forma, divenendo parte non assoluta ma indispensabile per giungere all’atto culminante. Ed è proprio iniziando che si porta avanti una ricerca, percezione dopo accorgimento, la coda dell’occhio si rammarica dell’istantanea immagine dissolta, testimonia continua presenza. (Scale del sapere)
Madre Acqua
Se vi è una magia su questo pianeta, è contenuta nell’acqua. (Loren Eiseley) – Mi piacerebbe in cortile avere una grande brocca d’acqua aperta al cielo. La memoria dell’acqua, ascoltare la pioggia intonare mentre echeggia il tuono dalla montagna, ricongiungersi con quel mondo. I laghi sono anche la memoria di un luogo. (Pioggia Living) / Era presente una campana appesa ad un arco di pietra bianca lungo un corridoio di muri e magazzini. Dal cortile, un circuito canalizzava l’acqua alle cisterne. Il suono, la frequenza e la richiesta, la comunità e la memoria. (Terre di Martorina)
Appunti di un Diario Visionario (Conversazione)
I Tre Punti. Ai Boati del Vulcano l’uomo tremava
Non ereditiamo la terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli. (Proverbio del popolo navajo) – Ho scritto e riscritto, pensieri di salvezza, di futuro, di rispetto, di aiuto per questi tempi così pratici e distruttivi, poco conservativi. Rifiuto, dilemma interiore, riflesso del fallimento di una civiltà in pieno decadimento. Parola chiave, Risorse. La città è stata coperta dalla sabbia del Vulcano, le piante, gli alberi la percepiscono come prestigioso dono, ma l’uomo limitato nella velocità dell’apparire ci vede un problema. Vetro, cartone, ferro, organico, plastica, Datemi Spazio. Bisogno di fare, di resistere a questo dilaniare presente. Riscatta Piana, dovremmo impiantare intere coltivazioni di fico d’india, la foglia contiene molta acqua, si utilizzavano anche per piantare alberi dove acqua non arrivava. La sabbia che ha inondato la città è preziosa, non è rifiuto. Provo paura dall’estirpare dei nostri giardini, oro della Sicilia, Bionsà. Distese di fotovoltaico, nessun patrimonio supera l’essere una persona integra. Questo consumo è fuori misura, questi tempi sono ad alto tasso di usura. (Cortile delle Nevi)
I Tre Punti. Punto Secondo: Silenzio, Spazio del Suono
Tutta la natura sussurra i suoi segreti a noi attraverso i suoi suoni. I suoni che erano precedentemente incomprensibili alla nostra anima, ora si trasformano nella lingua espressiva della natura. (Rudolf Steiner) – La mia unica via di fuga è il fare, solo così riesco ad evadere dall’immobilità, dall’essere passivo in un mondo che velocemente si sta deteriorando. Ammiriamo la sommità della testa di un vulcano e ne facciamo clamore, pensiamo invece al corpo e alle continue torture che subisce in nome della velocità. Il paesaggio è il tema attuale in un contesto di discariche. Piantare un albero, cingerlo di pietre, spirituale è l’essenza. (Cortile delle Nevi)
I Tre Punti. Punto Primo: Volontà della Speranza
La mano è guidata dal cuore, occhi seguono l’operare, l’essere affidato al respiro nel realizzare. Gratitudine di quanto male evitato, colore segue colore. Vorrei un mondo di pace, dove anche la parola guerra è debellata, che misero pensiero il recare danno. Non dimentico chi rovista tra i rifiuti alla ricerca di qualche cosa da masticare, e non mi rassegno a contrastare quell’ignorare. (Cortile delle Nevi)
Legittimata la menzogna il resto divenne carta stampata.
Convincendosi delle proprie ragioni insistevano escludendo qualsiasi confronto. Il clima era divenuto surreale, il buio si era travestito da luce, e la luce echeggiava dal micro al macro. La maggioranza iniziò a comprendere di quanta pochezza aveva alterato il quotidiano. Le parole dovevano avere un peso, quelle stesse che poco prima avevano suscitato clamore, vennero smascherate da quel misero copione. La realtà era divenuta davvero triste, quei personaggi di ogni età avevano smesso di compiacersi gli uni con gli altri, e ne dovettero prendere coscienza di cosa erano stati servitori. Le piante, gli alberi, l’intero mondo vegetale e animale perfino quello minerale, iniziarono ad esprimere concetti facilmente interpretabili. L’intelligenza era divenuta denominatore di rispetto della vita, in ogni essere si edificò spiritualità. Nidificarono pensieri di pace che riportarono equilibrio. Gli abitanti della terra tornarono ad abbracciarsi come grande famiglia responsabile del dono affidato. (Quinta Dimensione)
Anche se non ci si vede il sentimento è la nostra ancora di fede, quando sento di te mi rivedo e mi compiaccio dello spazio. (Spazio Indefinito)
Era un grande sogno che la Villa Bellini potesse divenire Elogio alla Natura. Nel tempo, anni ormai non avevo risparmiato semi da donare a quel giardino immaginario, di giorno in giorno passavano i mesi e la magia era sempre più viva. Entrandoci, anche i suoni nelle ore più silenti mi davano piena approvazione. Abbracci di radici, terra e pietre, foglie, fiori e piccoli boccioli, planavano le farfalle mentre i piccoli facevano i nidi per i nuovi canti. Il caso, la perfezione che passa inosservata ai nostri occhi il cuore scorgeva. Un mondo spontaneo. (Il Giardino dentro il giardino) / Sogno Sociale Catania Visionaria @ Era del Disarmo.
Alice: “Per quanto tempo è per sempre?” Bianconiglio: “A volte, solo un secondo”. (Lewis Carrol) – Acqua Conduttore, Registro di Memoria.