Sarebbe un vero peccato non mantenere fede alla promessa, il voler realizzare quel sogno così tanto atteso. Bambino, immaginavo le prime macchine multimediali proteggere il quotidiano, mi aggiravo tra i tavoli da gioco, aggiornando la prima banca dati su un quadernetto a righe. Ricercare, comunicare, viaggiare in un grande universo, difficile comprendere chi vaga in questa dimensione. / Una grande rassegnazione, l’evidenza dei fatti lascia impietriti i passanti, con apparente disinvoltura fanno finta non accorgersene. (Il ritorno della carta del pane)
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Colori al Vento
Mettiamo il passato nella misericordia di Dio, il futuro nella sua provvidenza e facciamo del presente un atto d’immenso amore. (Sant’Agostino) – Maglie, colori scelti dall’armadio. Che privilegio avere una casa, una porta sempre aperta. Non desidero dare seguito al rifiuto, sono belle le storie che le riguardano, tante buone azioni per la strada di tutti i giorni. Legni di mare e legni di servizio, scala dopo scala prendono forma, condividono la scena. Una croce verso il mare, una benedizione, raccomandazione di colui che sente per vedere. Quante anime premature salgono in cielo? Le traversate della speranza verso un vortice che inghiotte il sogno. Riflessioni di una notte in preghiera. (Cortile delle Nevi)
Appunti di un Diario Visionario (Conversazione)
Anche se non ci si vede il sentimento è la nostra ancora di fede, quando sento di te mi rivedo e mi compiaccio dello spazio. (Spazio Indefinito)
Era un grande sogno che la Villa Bellini potesse divenire Elogio alla Natura. Nel tempo, anni ormai non avevo risparmiato semi da donare a quel giardino immaginario, di giorno in giorno passavano i mesi e la magia era sempre più viva. Entrandoci, anche i suoni nelle ore più silenti mi davano piena approvazione. Abbracci di radici, terra e pietre, foglie, fiori e piccoli boccioli, planavano le farfalle mentre i piccoli facevano i nidi per i nuovi canti. Il caso, la perfezione che passa inosservata ai nostri occhi il cuore scorgeva. Un mondo spontaneo. (Il Giardino dentro il giardino) / Sogno Sociale Catania Visionaria @ Era del Disarmo.
Alice: “Per quanto tempo è per sempre?” Bianconiglio: “A volte, solo un secondo”. (Lewis Carrol) – Acqua Conduttore, Registro di Memoria.
Connessione tra edificatori nel tempo della costruzione spirituale
Svelare, rendere visibile. Liberare la grazia, partorire un sentimento di speranza. Navigare nell’immaginario, centro della visione il risveglio collettivo. Codici in continua mutazione, percezione delle reazioni, pioggia nell’oceano virtuale. Realtà distingue il reale dalla finzione. Era digitale, il vibrare diviene condizione essenziale. – Alì (Piccolo Principe) / Claudio Mario Andrea
Il dedicarsi ad un piano superiore
Non è l’Italia, nemmeno Catania, è il mondo ad essere in Crisi, i fratelli si sono divisi, le famiglie disgregate, cosa stiamo inseguendo sempre di corsa, senza più una risposta. / La generosità è una grazia che libera la gentilezza, il donarsi apre orizzonti di riflessione, di crescita. Lontano dal giudizio esce la parola salvifica, ammorbidisce il cammino nella ricerca alchemica. Il migliorarsi attraverso l’apparente isolamento, il dedicarsi ad un piano superiore. (Mia)
Alchimia del Pulitore. (I Tre Pesci e il Pulitore)
Paura della luce, è la storia di una talpa emotiva che trascorre le sue giornate alle pendici del vulcano, dove l’acqua solca la mano e i pescatori lanciano le reti. Mediterraneo, frutto di passione e religione, impronte sigillate dal fuoco, bolle fluttuano nello spazio. L’uomo è sempre stato così, fin quando il raccolto è prossimo, le scale saranno ornate e i balconi in fiore, ma nell’intimità solo le preghiere allontanano il timore. La luce emanata dalle parole del dolore sostenute dall’amore, sono vive nel silenzio, omaggiano il Sacramento, intenso è lo spirito che le accompagna, provengono da radici come le viti. Profondità del vento che origlia dentro un pozzo, farfalle planano sopra la punta del monte, le margherite riposano ai piedi dell’anziano pino. Servitori di un racconto che il lieto attende senza ricordo. Cupole di un mondo, mani come tegole proteggono l’incontro. (Cortile delle Nevi)
La dolcezza allieva l’anima
Se colui che non sa rimanesse in silenzio, la discordia cesserebbe. (Socrate) – Si presentò d’anziana guida, desiderava l’eseguire del suo numero, apparso nel mistero dei misfatti, era quieto e sicuro di se. Lentamente mi corteggiava, discretamente conquistava in me fiducia, mi chiese di abbandonare radice per sodisfare desiderio, no che non fosse giustificato ma ho creduto fosse un grave peccato. Da che era giorno sereno, mite senza veleno, una frusta di lunghezza e profondità spropositata fece un cerchio di fuoco attorno alla mia anima radicata. Padre Nostro e pugni stretti rivolti verso terra mi svegliarono da quel profondo sogno. / 3,28 – Fin quando ci allontaniamo e poi ci rincontriamo il trionfo è la nascita. (Memoria Bambina) / Cantiere in Corso Sicilia Visionaria, Riccio Argilla Spirituale Cortile delle Nevi, Scale del sapere, Stazione Centrale Catania.
La Radice del Pozzo
Opera in Cantiere, Fari dei Mondi, Sale di Frontiera, Lantana, Foglie Cadute dall’Albero, Argentina, Caffè Allontana Zanzare, Piccoli Soli d’Argilla (La Porta della Soluzione), Sfere, Sentimento di Memoria.
Non faccio distinzione di abiti o contesti, mi nutro di anima, la ritrovo nei meno privilegiati. Sono solo anche se soli non lo si è mai, questa è la mia forza, credo nell’anima. Consapevolezza sapere di una città assopita, che venera le demolizioni, che ride e mangia e poi si lamenta. Vivo interamente di arte, mi accorgo sempre più dell’incredibile che vive dietro l’angolo, soffro per questo mondo che ostenta senza tener conto. La Sicilia ha un margine di turismo sempre superiore perché nel mondo molti incendi di guerra rendono invivibile il soggiorno. Incontro sempre più persone che vivono nell’essere ignorate appunto perché hanno perso qualsiasi cosa che per noi potrebbe essere normale, tipo andare in bagno, dormire su un letto, farsi una doccia, cucinarsi due uova. Attori travestiti da politici, disoccupazione senza reintegrazione, identità smarrite senza alcuna ne minima realizzazione, l’argomento di fondo è il denaro. Vanità come se non ci fosse un domani, ognuno fa del suo meglio per apparire splendente e vincente, quando poi in fondo mi ritrovo in una collettività molto fragile. Scrivo in silenzio, possibilmente intossicato da veleni vari spruzzati per blatte e zanzare. Il tempo nessuno più l’osserva, piove, tuona, splende il sole, tutto ha dell’inverosimile per il ripetersi costante. Non presto orecchie a calunnie, anche se a volte rodo per le male lingue e le incomprensioni. Adoro amare a modo mio, cercando di non affossare, provando a edificare. Sembra già tutto stabilito, come una forma di suicidio di massa. Il pericolo lo avverto quando sento il pensiero che cerca imperterrito padroneggiare senza aver la più minima responsabilità. Niente sembra assumere un reale motivo di interesse per la sopravvivenza in questo mondo, tutto diventa pratico e banale. Rifiuti al macero, colar del cemento diventa festa, l’abbattimento di foreste protesta al bar del lunedì, e ancor nessuno che si preoccupa davvero per lo stato mentale in qui gravita questa società.