Ci siamo incontrati, abbracciati, rivisti differenti, confusi dalle mille sfaccettature. Oggi mi confronto con la tua assenza e mi dispiaccio tanto. Ciao Massimiliano (Frumenti) – La mia casa non ha confini. Il leader non compra, conquista. Una valanga fatua di distrazione, plagia le menti in discussione. Una politica che demolisce per ricostruire, senza fare i conti con l’avvenire. Un mondo ammalato di fame e carestia che sogna le stelle in periferia.
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Un paese che sminuisce il presente per esaltare il passato non ha futuro. (Universale)
Anima, azione, l’affidare delle tracce il compito di trasferire. L’autenticità dell’opera, flussi di energia, frequenze interagiscono costantemente. La forza di stravolgere un fattore, l’emozione dello spettatore che vi accede. La lettura senza spazi e ordini prestabiliti. Il pensiero del ritratto del tempo, il dettato dei suoni. Il ruolo operante nella circoscrizione, l’evasione. Scavalcare le regole che escludono la geometria futura. Tutto è mutazione, l’origine millesimale. L’orizzonte di un mistero slegato dall’essere celato. (imprints of peace) / Piccoli Soli d’Argilla
Planet Responsibility
Era preferibile pregare senza adoperare bocca, accordamento dell’anima. Padre nostro che sei nei cieli, Gesù meditava. Il cielo è intorno anche alle formiche. Il Suo Nome è Vita e Perdono. In tutti gli Elementi Si Manifesta, Onnipresente e Onnipotente. Inizio Eterno, Infinita Bontà e Misericordia, Umiltà che insegna di stelle e creato. Cessino le ingiustizie, gli inganni perdano il gioco, libertà regna in cuori devoti. Imitazione Strada Maestra, passaggio prende cura. Assaporare il perdono. Seminando amore ci si può dimenticare il sentiero e mai perdersi. Infinito il dono nell’essere una creatura spirituale.
I speak for myself
– Eccolo lì! Il solito sognatore di passaggio, liberiamo le piazze, e poi le macchine dove le mettiamo?
*Gentile signore, vi sono grato della vostra osservazione, credo che questa società sia arrivata ad un bivio, consapevoli di quanta ipocrisia si celebri nella parola, continuiamo a perseverare ingannandoci per decoro della decadenza. Mi perdoni, ho appena steso la biancheria, mi considero un privilegiato, il mio cortile è alto e riparato dallo smog della città. Quando raramente prendo la macchina, a volte capita che inevitabilmente venga risucchiato in un ingorgo della piccola metropoli, vedo le macchine incollate l’una con l’altra, resto sempre ad un margine di distanza, l’aria la sento irrespirabile. Rallentare la marcia, siamo sotto scacco mentre affonda un tempo. Predisporsi per il nuovo credo sia decoro, restituire contenuto alla parola credo possa chiamare perdono. Mamma mi porti al parco, è più facile imbucarsi nella sterilità di un centro commerciale che godere del dono. Alla bellezza è stata riservata salvezza. Realtà, presente dinanzi gli occhi di tutti, scorgerla, soluzione risiede. Il Pianeta ha bisogno d’amore, la Vita ha bisogno nutrimento, la Verità azioni che risveglino le coscienze. Il peso di una foglia, la lacrima di un’alba, luce trapassa le braccia di un albero. Separarsi da ciò che era, tornare a ciò che è. Non tollero suoni molesti dentro casa, la formattazione commerciale ha reso voci sterili, prive di qualsiasi emozione, precostruite. Mi piace il silenzio è fatto di molti suoni. Autenticità, un romanzo segreto respira nel buio del nostro sapere, fargli prendere luce, sorridere ad ogni incontro.
– Scusi, ma cosa c’entra con le macchine? Era stato previsto un posteggio sotterraneo, ma poi non se ne fece niente! *Si, ne ho sentito parlare! Credo che in questa martoriata terra, ci sia rimasto poco da perforare, scavare, profanare pietra. Quando incominciarono i lavori della metropolitana, ricordo come ieri le scosse, il tremolio delle fondamenta del palazzo, si fecero presenti molte crepe nei pilastri, ma era più forte il potere di quell’artificio, la civiltà metropolitana. Bisogna fermarsi, comprendere cosa sia rimasto di ciò che doveva essere, preservare il presente da un futuro grigio e ammalato. (Parlo da solo)
Sogno la Playa possa divenire Oasi. Museo del Mare e dello Spazio. Ambasciata Planetaria Rispetto Pianeta.
Piazza Abramo Lincoln, Catania
protocols
Protocolli, codici subliminali – Ieri la Luna rifletteva sulle nuvole tutto il suo splendore. E perciò dopo il covid vi siete dimenticati del terremoto di appena un paio di Natali addietro? Natale che bello, ma dai svendiamolo con questo progresso. Mi fate nausea, state diventando la vera piaga, non badate a nulla pur di elargire le vostre vuote parole, supplicare il Buon Dio con sterili preghiere. Si dai facciamolo sto ponte. Oggi chi non rispetta anche un granello di questo universo, aldilà dell’app immuni (lager), è da considerarsi un criminale.
In riferimento all’idea del ponte sullo stretto di Messina, e gli scavi dall’aeroporto di Catania ad Adrano, 40 km di metropolitana. Incoscienza allo stato puro.