La vita è quando ti ricordi del piacere di sentirti vivo, di ascoltare quella voce che ti chiede di amare senza avere paura, di sapere amare chi vuol essere amato amandoti. La vita è dolore, ma è anche sapore, la vita è gioia, ma è anche rinuncia, la Vita è Tempo, ma anche Spazio, la vita E’.
Archivio della categoria: spazio fluido
Catania Giovedì 22 Marzo ore 18.30 Spazio Fluido
L’Arte è maturata in me ancora prima che io conoscessi il suo nome, o meglio prima che lei si presentasse senza nome.
Viale XX Settembre, 28 – 95129 Catania
L’Arte era la luce che riempiva i miei occhi, il respiro del risveglio, arte erano i viaggi in mezzo a desolate lezioni di corsi e ricorsi, era la fila per la prima colazione, erano le piante, gli animali, arte era la preghiera, il fuoco, l’acqua e tutti gli elementi, arte erano le stelle il sole e tutta la natura, era l’essere presente nella totale assenza da un mondo apparentemente presente.
L’Artista a cui mi ispiro, è il più grande creatore del cielo e della terra, è il Padre di tutti i padri per come si presentò quando ancora non ero, lui dipinge tramonti e albe, e li condivide con noi tutti, non c’è uomo che non conosca il suo volto, lui è umile, infinitamente amorevole, e quando gli chiesi se era lui, lui mi rispose, si sono io.
Sognai che ero al Ponte, il Ponte era una piccola tenuta di una Santa Famiglia nei pressi di Viagrande ai piedi dell’Etna, dove da bambino i miei nonni insieme a molti amici si riunivano per la vendemmia, mi ricordo la gioia nel raccogliere i grappoli d’uva immersi tra i roseti, a pigiarli a piedi nudi tra i vendemmiatori, mi ricordo il casotto col fuoco acceso e le tante voci, in cima a questa piccola tenuta era molto presente una piccola grotta con la Madonnina, a cui io nella più innocente giovinezza confidavo nella preghiera di un bimbo i miei perché.
La padrona di casa era dedita alla cucina popolare, utilizzava pentole di terracotta, e ricordo ancora come ieri quando nelle ore di doposcuola mi preparava la merenda con le sue marmellate. Ogni pomeriggio mi portava in chiesa a pregare, la chiesa era quella del Monserrato, e anche se non capivo, stavo buono al suo fianco, oggi a distanza di tempo ricordo, collego, e ricollego. Nel sogno durato pochi attimi infiniti mi trovavo all’ingresso da parte della strada della cantina, ero solo, non mi ricordo cosa stessi facendo proprio in quel punto, la sua immagine però non la dimenticherò mai, o meglio come lui si volle presentare ai miei occhi, non era con abiti regali, anzi tutt’altro, era estremamente pacifico e io stentai a credere nel sogno come il creatore di tutto potesse essere così umile, non ricordo pronunciò alcuna rivelazione, perché nel mio sentire lui era rivelazione, non ricordo altre parole che io sono, e non ricordo un contenuto così infinitamente potente da poter riempire qualsiasi spazio. Io gli chiesi sei tu, e Lui mi rispose Io Sono, il sogno perché indimenticabile, perché Lui era infinitamente umile. Quel sogno forse è la chiave insieme ad un altro sogno che non dimenticherò mai, è la chiave che mi fa accorgere dei piccoli gesti, che mi fa gioire per le piccole cose, che mi fa vedere dentro una fiamma l’anima della vita, che mi fa godere delle piccole cose, perché solo attraverso le piccole cose si può costruire un grande avvenire. Le piccole cose, sono l’amore che stiamo rischiando di perdere l’uno per l’altro, è il pianto che mi esce spontaneo sconoscendo quello che scrivo, quando esco provo amore per tutti e tutto, vorrei dare amore, questa è la forma d’arte più antica, l’Arte è Amore, è testimonianza di dolore per un mondo che attimo dopo attimo si allontana dalle piccole cose, amatevi tutti, questo urlano le mie opere, gridano senza tregua perché tutti noi siamo uno, e anche quando provo a distrarmi, anche quando miscelo lo zucchero al mio misero caffè ogni mattina, penso a quanti bambini ancora oggi nutrono con il loro sangue le voragini insaziabili degli ignoranti senza scrupoli, quante famiglie ancora oggi si devono trovare a lottare per proteggere la loro storia, quanta ignoranza continua ad allontanare famiglie, figli, padri, gli uni dagli altri, a sottrarre infanzie, a speculare sul bene vendendo veleno. Artisti tutti noi siamo, la bellezza salverà il mondo, la bellezza di quando ogni singolo essere su questo pianeta ritornerà a comunicare, comunicare nella crisi, quanto bisogno di amore c’è.
Padre sempre figlio tuo
Installation Art 2011
CATANIA 31,03,2011 Ore,01:18
La civiltà, una pillola per la notte, una per il giorno.
Un giorno se ne va
mentre i fronzoli
piantano il solito nulla.
Ma quando la primavera
si sveglia
la speranza si alza.
La Speranza di un mondo
Umano che crede
alla vita del pianeta.
Una Candela per il Giappone,
e per tutti coloro
che stanno lottando
contro il buio, si accende.
E’ notte, mentre
auguro una Buonanotte
a mia nonna,
ho paura che questa pace
che mi permette di meditare
per coloro che pace
non hanno,
possa dimenticarsi di noi,
dimenticandoci di loro.
Come una ferita
non curata
può avvelenare
l’intero corpo.
“Tutto è collegato”
CATANIA NEEDS LOVE
LA VERA IGNORANZA LA COMBATTE IL CUORE.
Casa nel cuore, casa nel sole, luna di miele, stelle d’argento, uomini veri, cuori che viaggiano dentro l’anima che parla
SPAZIO FLUIDO
ARS E IUS SI “MOSTRANO” IN UN’UNIONE PERFETTA.
di Loredana Maio
Ragione e sentimento, dunque, si avvalgono in un caldo abbraccio all’interno di uno dei più rinomati studi legali catanesi che, con grande lungimiranza, ha deciso di rivestire le bianche pareti di un appartamento stile liberty, dei colori e delle forme delle opere del giovane artista. Due dimensioni dell’essere umano, la fredda razionalità e la logica del lavoro, da un lato, e la religiosità che nasce dai misteri dell’esistenza, dall’altro, si fondono in un ambiente in cui ogni tela è una finestra sul mondo, l’inizio di un viaggio in una terra che non ha confini, di un percorso che ciascun essere umano sente il bisogno di solcare. L’effetto? Permeati dalla vivacità dei colori e dall’energia dei tratti, ci si sente avvolti in un armonica dimensione in cui tutto ci riconduce al vero significato dell’esistenza umana. Non poco per un ambiente in cui si è insoliti analizzare la realtà umana con gli occhi cinici della ratio. Insomma un connubio insolito, a prima vista, ma in realtà, è un esperimento di grande genialità. “Spazio Fluido” nasce proprio da un’idea dell’avvocato Gitto, che finita la ristrutturazione del suo studio, ha deciso di farne uno spazio espositivo. <<Si tratta naturalmente di un’operazione di marketing – spiega l’avvocato – ma prima di tutto, ho voluto dar vita ad un ambiente lavorativo più armonico, in cui possa esserci quel “quid pluris” per la concentrazione>>. Pare, quindi, che gli intenti dell’avvocato e di Claudio Arezzo di Trifiletti si siano congiunti. L’artista, infatti, parlando della sua arte collocata in questo insolito ambiente, si augura che la vivacità di forme e colori delle sue tele possano essere fonte di energia e di ispirazione per coloro che vi lavorano. Svolgere la propria attività lavorativa in uno spazio circondato da un’arte positiva che, nel turbinio di curve e colori forti, conduce alla scoperta degli angoli più reconditi dell’animo umano, comporterà non pochi effetti positivi sull’atmosfera che già alcuni impiegati dello studio definiscono <<conturbante, rilassante e di grande ispirazione>>. L’aspetto più interessante di questo evento, totalmente nuovo per la nostra terra, è che i quadri di Claudio Arezzo di Trifiletti rimarranno in mostra permanente all’interno dello studio che aprirà ogni giorno le sue porte al pubblico.