Il pensiero, quella lama che scivola per la gola, provoca, ricerca salvezza in strategie di comunicazione. Illuminazione, quante storie per un sentiero fatto di rinunce e ricerche attraverso il sacrificio, l’autenticità di essere se stessi. Non cadere nelle stesse trappole, insegnamenti nuovi, meditare le dinamiche. Ho molte pagine perché tutto è connesso, simbolicamente/simbioticamente. Arte Involontaria oggi è un movimento d’avanguardia in Italia, quando ho iniziato pochi erano presenti all’interno di questa nuova realtà. L’unica cosa che desidero è un risveglio di coscienza, un blocco della macchina che copre il reale. Fin quando ne avrò voglia mi nutrirò di questa splendida isola, spero presto mettermi in cammino per nuove avventure.
Archivio tag: armonija
Agricultural Communities
Da quando ho smesso di fumare, il tabacco è diventato la mia droga. Non si butta niente, tutto può essere recipiente. La macchina del futuro, sarà così lenta, da ritrovarci il tempo. Che il vento si porti tutte le bandiere, ci lasci solo i colori. Sarà festa se lo spirito si rinnova in primavera, sarà castigo senza tregua se persiste nella ruota. Non si ha alcuna consapevolezza di farne parte, fin quando le micro azioni sconvolgono eserciti. Si arrampicano alle radici, capovolgono l’albero, promuovono hamburger e cocacola, diventa scomoda la parola.
Non si ha il coraggio di dire la verità, si è persa l’abitudine, forse per compromessi con altre civiltà, che restano comunque granelli di un deserto infinito. L’uomo è uno di questi granelli, non è il deserto, non può considerarsi tale. Le tecnologie raggiunte nonostante siano arcaiche a confronto con altri pianeti a noi circostanti, hanno reso la vita sulla terra, misera, sterile, avvelenando quanto di più speranzoso risiedesse nel presente. Non si ha il coraggio di affermare che siamo sotto scacco dalla brama di potere che oggi sta ridicolizzando questa mediocrità che ancora ambisce a governare. Bisognerà tornare alle nostre terre, creare comunità, allontanarsi dalle città, almeno per un periodo. Non è più una questione economica, abbiamo esasperato, hanno esasperato qualsiasi indirizzo, consiglio, suggerimento alla pace, all’armonia. L’uomo si è inchinato a questo denaro, tutto il pianeta ne è stato succube attraverso questa smarrita traccia di ciò che doveva essere. Andrà tutto bene, se si cambia prospettiva, andrà tutto bene se si realizzano nuove idee, che forse sono quelle abbandonate da quando allevavamo gli animali non per cibarcene, ma per realizzare un piano comune. La verità è presente, per quanto fredda può sembrare, la festa è finita, e se un giorno si vorrà ballare, si canterà per un raccolto, per una semina, per un nuovo giorno. Mi dispiace. Chi ha terreni, inizi a collaborare, chi ha sogni inizi a realizzare, vi prego basta parole vuote, il sound per come lo chiamate, avrà un ritmo più calmo, e non deve farci paura, quel ritmo è colmo di natura. Il tempo slitta.