Non aveva mai potuto digerire le ingiustizie, aveva sempre fatto finta di niente, passerà pensava, l’essere buono non può nuocermi, eppure a volte bisognava difendere il proprio pensiero, essere in condizione di poter curare le cose che lo facevano stare bene, i sentimenti. I numeri primi, numeri primitivi, è una nascita molto rara, la proporzione pari a 1/18000. Anime di ritorno che non ragionano con doppi fini, hanno una sensibilità spiccata e sono facili cadere nelle trame indotte dal pensiero comune che attanaglia l’umanità. Chi gode del giusto sopravvive col poco, e quel poco con la costanza a volte diviene risorsa, risorsa da dove attingere strade infinite di colore e magia. Difficile trovare concretezza nel bello quando la miseria cavalca lo sguardo, per questo nonostante queste rare persone possano avere doti poco comuni per l’intuizione e la matematica, si manifestano in maniera del tutto unica, quasi incomprensibile, dando l’impressione di non essere presenti, quasi eterei, ma in verità soffrono di un peso molto profondo legato a tutte le alienazioni che struggono il genere umano. Se l’uomo non riesce ad utilizzare le risorse della terra e di tutti gli elementi, forse quelle che risiedono nel simile sono falciate prima che si possano formare, impedendo il rigoglioso frutto che portano come dono. (Catania Visionaria)
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Il Nonostante è personale, l’andare avanti è collettivo
Il giardino reale risiede interiormente, manifestarlo è cosa grande, realizzarlo diventa comunitario. (Sala Consiliare Rispetto Pianeta)
Mi identifico come una persona libera
Qualunque soggetto può essere contemplato, dagli occhi profondi del fanciullo interiore: qualunque tenue cosa può a quelli occhi parere grandissima. (Giovanni Pascoli) – Il tempo passa, i remi si sfaldano, le onde mantengono lo stesso suono, il mare cambia prospettiva. Vocio di un caffè sotto i rami di un ficus. Realizzare una distesa che congiunga mari e deserti, cieli e fiumi, fluida la mente elabora gli spigoli del vissuto. La luce che trapelava per le scale mi parlava fin dalla tenera età, vediamo i pianerottoli come spazi comuni, nel mio sentire sono livelli di coscienza che tutti vivono ma pochi contemplano.
I Tre Punti. Ai Boati del Vulcano l’uomo tremava
Non ereditiamo la terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli. (Proverbio del popolo navajo) – Ho scritto e riscritto, pensieri di salvezza, di futuro, di rispetto, di aiuto per questi tempi così pratici e distruttivi, poco conservativi. Rifiuto, dilemma interiore, riflesso del fallimento di una civiltà in pieno decadimento. Parola chiave, Risorse. La città è stata coperta dalla sabbia del Vulcano, le piante, gli alberi la percepiscono come prestigioso dono, ma l’uomo limitato nella velocità dell’apparire ci vede un problema. Vetro, cartone, ferro, organico, plastica, Datemi Spazio. Bisogno di fare, di resistere a questo dilaniare presente. Riscatta Piana, dovremmo impiantare intere coltivazioni di fico d’india, la foglia contiene molta acqua, si utilizzavano anche per piantare alberi dove acqua non arrivava. La sabbia che ha inondato la città è preziosa, non è rifiuto. Provo paura dall’estirpare dei nostri giardini, oro della Sicilia, Bionsà. Distese di fotovoltaico, nessun patrimonio supera l’essere una persona integra. Questo consumo è fuori misura, questi tempi sono ad alto tasso di usura. (Cortile delle Nevi)
IMPRONTA CONCETTUALE INSTALLAZIONI ARTE INVOLONTARIA
Arte mia solidale compagna, tu mi comprendi sei l’unica che riesce a mettere parola al mio disagio. L’opera per me, non è solo un’immagine messa in circolazione, non è solo un punto di vista, ma è un rito dall’inizio all’avvenire. Non posso fare a meno di realizzare quello che visualizzo. Molti leggono anziché pensare, e si rifanno a quello che hanno letto, senza comprenderlo. La migliore preghiera che conosco è amare il prossimo. (Claudio Mario Andrea)
I Tre Punti. Punto Terzo: Apprendimento del Fare
Siamo il derivato di quello che apprendiamo nella più tenera età. Ogni bambino dovrebbe nascere immerso nella natura, ascoltare ogni singolo suono, toccare la terra, sentirne l’odore fino a quello dei fiori. Ogni bambino, dovrebbe prendere confidenza con quanti più animali possibili, piantare alberi che un giorno gli ricorderanno del tempo trascorso. (Cortile delle Nevi)
I Tre Punti. Punto Secondo: Silenzio, Spazio del Suono
Tutta la natura sussurra i suoi segreti a noi attraverso i suoi suoni. I suoni che erano precedentemente incomprensibili alla nostra anima, ora si trasformano nella lingua espressiva della natura. (Rudolf Steiner) – La mia unica via di fuga è il fare, solo così riesco ad evadere dall’immobilità, dall’essere passivo in un mondo che velocemente si sta deteriorando. Ammiriamo la sommità della testa di un vulcano e ne facciamo clamore, pensiamo invece al corpo e alle continue torture che subisce in nome della velocità. Il paesaggio è il tema attuale in un contesto di discariche. Piantare un albero, cingerlo di pietre, spirituale è l’essenza. (Cortile delle Nevi)
I Tre Punti. Punto Primo: Volontà della Speranza
La mano è guidata dal cuore, occhi seguono l’operare, l’essere affidato al respiro nel realizzare. Gratitudine di quanto male evitato, colore segue colore. Vorrei un mondo di pace, dove anche la parola guerra è debellata, che misero pensiero il recare danno. Non dimentico chi rovista tra i rifiuti alla ricerca di qualche cosa da masticare, e non mi rassegno a contrastare quell’ignorare. (Cortile delle Nevi)
Quell’Arte Tanto Amata Chiamata Involontaria
contemplation