Mentre parte del mondo patisce la fame, la ricerca tecnologica avanza, richiedendo sempre più contributi per una ricerca folle: l’immortalità. Forse Vi sembrerà eccessivo, ma l’arte cerca di trasmettere quello che oggi è indecente per pochi…, e che domani potrà divenire indecente per molti. Quest’Opera si chiama, No all’ibernazione. Oggi ci sono molti cadaveri ibernati, ogni corpo consuma moltissima energia, quasi quanto un isolato se non di più. La cosa assai più assurda, che quest’opera mi è stata commissionata da un eremita che mi ha tradotto dei passi, di un prete che in letto di morte, ebbe come delle illuminazioni riguardo l’ibernazione, infatti vedeva questi corpi che si svegliavano senz’anima. Occhi gelidi, mostruose creature. Non è un problema di oggi, ma tra un paio d’anni vedrete che faranno un referendum anche per questa assurdità, d’altronde sotto il naso dei nostri nonni ci è stata soffiata l’acqua come bene comune, figuriamoci se già non hanno prestabilito tutto, io ho messo le mani avanti, questo per me significa fare arte, scovare e comunicare in tempi non sospetti.
NO ALL’IBERNAZIONE
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