Archivio della categoria: geskryf kontemporêre

Grato al tempo mi rivolgo al silenzio

Fissa il tuo cane negli occhi e tenta ancora di affermare che gli animali non hanno un’anima. (Victor Hugo) – Il mio operato è un collage che interagisce nella linea sottile. Gli strumenti di cui siamo stati dotati sono del tutto invisibili. Se l’uomo facesse ricchezza dell’altruismo sarebbe un mondo più generoso. / Cuore di Scicli, mi manca tanto quella pietra e quei tramonti, quella luce e quei silenzi, nella pace odora la mia vita vicino e lontano, la ginestra e la farfalla. (Mia)

Grato al tempo mi rivolgo al silenzio. Mia Claudio Arezzo di Trifiletti

catania visionaria la porta delle soluzioni

La Porta delle Soluzioni, Piccoli Soli d’Argilla Custodiscono Semi, Cantiere Palermo Visionaria, Bionsà Risorse Energetiche Bucce di Agrumi, Blu.

piccoli soli d'argilla claudio arezzo di trifiletti arte involontaria

Gli strumenti di cui siamo stati dotati sono del tutto invisibili. Catania visionaria

arte involontaria acrylic claudio arezzo di trifiletti

grato al tempo mi rivolgo al silenzio catania visionaria

Bionsà ricerca risorse energetiche rispetto pianeta 1mqdb

la porta delle soluzioni catania visionaria

piccoli soli d'argilla custodiscono semi 1mqdb claudio arezzo di trifiletti blu

Non riesco a fare finta di niente, davvero dalle sanificazioni alle demolizioni per arrivare alle false ristrutturazioni, un piano per negare la vita in terra. Temperature incandescenti, aria irrespirabile, certo che la natura si ribella, e ancora avete il coraggio di leggere i giornali? Non ci si rende conto di quanto il pianeta sia stato compromesso dalla corruzione dell’uomo. Piantare Alberi, pensare alle risorse di prima necessità. Acqua, ossigeno, bene comune. (Stop Polveri)

rispetto pianeta stop polveri

wrote contemporary

acrylic contemporary world casa museo sotto l'etna

acrylic contemporary world casa museo sotto l’etna

Come segnalibro in questo quaderno una chiave esagonale, serve per modificare un letto. In macchina mi trovo, ascolto musica e rifletto assorbendo un mondo imposto, occhi respirano confusione, sembra quasi che ci sia una totale dimissione. Non importa quello che si possiede quando si è perso il più grande tesoro. Il più grande tesoro sommerso da vetrine, svendite colossali del nulla, incontri sradicati da quella sicurezza nell’anima, confronto con popoli di un’altra barriera, bambini che giocano nel vuoto degli anziani. Fermo in macchina un omino rosso mi chiede di farmi avanti, un vigile fischia, eppure sono fuori da qualsiasi dinamica, sono libero in una gabbia sbarrata da responsabilità. Gli abiti che indosso col tempo perdono colore, confido nella luce interiore. Mi dispiaccio per gli equivoci, le parole messe in bocca, le ali relegate attorno un sentimento. Quarantuno sono gli anni che precedono la mia rinascita, sono molti gli insegnamenti suggeriti nei giorni avvenire. Passeggio nei sogni, respiro il loro sudore, assaggio l’aria del vento che mi bacia, rivedo la mia fronte e scorgo un imbuto che non riesco a sigillare al mio cuore. Dicono che sia profondo, sensibile, ma forse è il risultato del rosso di una coccinella, del numero delle spine di un riccio, e la continua esigenza d’amare, ignorare le provocazioni figlie dell’ignoranza. Desidero rimettere tutto a posto, riporre il peso del mondo, sopra il planare di una farfalla, senza inseguire una palla, lanciando semi in una stella.