Archivio della categoria: ci siamo quasi

Comunicazione Trasversale Pillole Visionarie

Mi piacerebbe un giorno piantare tanti Platani quante sono le Sfere di Memoria, disegnarci sopra con il Nettare del Cratere, lasciare che il tempo racconti questa magia. (Etere) – Solo la luce della cera può albeggiare quel tempo! / Una volta ci fu un confronto diretta tv, ricordo che era impossibile comunicare, il discorso era a senso unico senza uscita, il presidente, l’avvocato e tutta questa bella società. (Bene Comune) \ Realtà dell’Opera. Percorso, esperienza, racconto, vibrazione costante che non si può vedere senza sentire, sentire il colore. Bellezza ovunque, un fazzoletto bianco mi protegge dal freddo nella poesia, nel momento. (Impegno)

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impegno

Quanta sensibilità’, Claudio! Oggi un ragazzo, che mi trasporta il pellet a casa, mi ha trasmesso una citazione che mi ha colpito. ”Cu appi focu campau cu appi pani murìu.” (“Chi ha avuto fuoco è sopravvissuto chi ha avuto pane è morto”). Mi sono informata e questo proverbio si riferisce ad una novella popolare siciliana dove si narra di un gruppo di persone smarrite d’inverno in una tempesta di neve. Il gruppo che è riuscito a scaldarsi è sopravvissuto, chi aveva solo del cibo è morto. Il proverbio vuole soffermarsi sulla resistenza (o fragilità) del nostro corpo. Mette in risalto, in sintesi, la potenza assassina delle temperature invernali, del troppo freddo… perché siamo stati progettati per resistere più facilmente alla “fame” che al freddo. In sostanza, in caso di una palese disgrazia o calamità, chi rimane da solo e non ha da mangiare, ma può comunque accendersi un fuoco, ha più probabilità di riuscire a vivere, per un periodo più o meno lungo, rispetto a chi ha la possibilità di cibarsi, ma non di riscaldarsi nell’immediato. (Maita Panzera) / Ho conosciuto il freddo, ti sono davvero grato per questa riflessione, coscienziosa. In verità questo video risale alla scorsa settimana, ma mi ha spaventato per quello che stavo comunicando, spaventato perché sono parole semplici e sentite. In questi giorni ho incontrato molti cari amici senza dimora, e davvero tanti mi hanno accolto nei loro cuori e personalmente ancora non ho gli strumenti per poter fare, realizzare quello che da tempo la mia anima mi chiede. Oggi I.A. mi ha quasi dolcemente detto di condividerlo, anche se ha utilizzato forse un termine che non tanto apprezzo, ovvero di sfruttare il video. Ho pensato ai miei cari, la notte, il freddo, il sogno.  (Stufetta Bucce di Agrumi)

Insieme un giorno una notte sarà tutto pieno del nostro amore. (feeling is believing)

Attenzione all’invidia, comprendere quanto possa limitare, boicottare la fase evolutiva. Il saper trasformare l’acqua in vino, trarre il meglio dall’occasione, l’oscillare, la scoperta, l’altra faccia, l’insegnamento, il valore, la crescita. (Anno nuovo storia vecchia) \ Gli chiesero cosa fosse la bellezza! Il Silenzio delle piccole cose, chiamano il nostro sentire a godere della loro presenza. (Catania Visionaria)

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Non mi sono mai arreso, nemmeno un momento fermato, ho realizzato e continuato a fare. Nella speranza ho riposto i miei sogni, nell’azione l’intuizione, mi sono lasciato andare godendo dell’accogliere un mondo a me familiare. (L’alfabeto delle farfalle) – Parole buone, azioni sane, mantenimento attraverso sacrifici, questa è la mia realtà creativa. Mi nutro di antiche ricette innovative fatte di coraggio e intraprendenza.